Dopo il primo mese di attività è tempo di bilanci in casa Union: parola al presidente

Dopo il primo mese di attività è tempo di bilanci in casa Union: parola al presidente

Alla fine della quarta settimana di allenamenti dall’inizio della ripartenza, oggi vogliamo intervistare il presidente Pierpaolo Pasqualini, al quale abbiamo voluto chiedere di farci un quadro generale di come stiano andando le cose, sia da un punto di vista tecnico che organizzativo.

Quella che si sta concludendo proprio oggi, chiude il ciclo di allenamenti del primo mese. Si possono tirare le somme di questa ripartenza?

“Certamente oggi, dopo una decina di allenamenti a gruppo, si possono delineare meglio le cose – ha esordito il presidente Union – visto che hanno ripreso a giocare tutte le annate, dal minibasket ai senior.

Mi preme intanto sottolineare ancora con piacere la nostra scelta, cioè quella di ripartire in blocco, come un’unica famiglia; il messaggio che abbiamo voluto mandare penso sia arrivato in maniera estremamente precisa. Siamo ripartiti con grande attenzione, organizzando al meglio ogni aspetto logistico, amministrativo e di gioco di ogni singolo gruppo e ad oggi, non abbiamo avuto nessun problema, anche grazie alla situazione tranquilla della nostra città. E’ veramente un piacere rivedere in campo i ragazzi”.

Come primo impatto, dopo mesi di stop, ci sono state defezioni?

“La risposta delle famiglie e dei ragazzi è stata ottima, visto che sono tornati in campo circa 100 tesserati, un numero molto positivo da cui ripartire. Certo – continua Pasqualini – qualcuno ha preferito non iniziare l’attività fisica ed altri hanno smesso, ma era preventivabile che qualcosa sarebbe andato storto. Da notare però che abbiamo avuto diverse nuove iscrizioni, concentrate nella fascia d’età tra i 12 e i 14 anni, ancora in tempo per una formazione cestistica. Anche per questo stiamo cercando di organizzare un gruppo che permetta a chi voglia iniziare oggi, di imparare i rudimenti del gioco, che difficilmente possono apprendere nel loro gruppo di appartenenza, visto che lavorano ormai da anni insieme”.

Ecco, parlando di aspetti prettamente cestistici, su cosa si sta lavorando nel settore giovanile?

“Chiaramente ogni gruppo ha un suo programma e non posso entrare nello specifico. Posso però dire che con gli altri coach, in sinergia totale, abbiamo voluto “spezzare” il lavoro, concentrandoci nelle prime due settimane sul gioco, sul divertimento e sul ritrovare quella normalità che questi mesi di inattività ci hanno tolto. Così siamo stati tutti di larga manica, non andando nello specifico del fondamentale. Le seconde due settimane di lavoro invece, sono state oggetto di allenamenti tecnici, ritrovando anche nei ragazzi quella concentrazione che difficilmente avrebbero potuto trovare all’inizio di aprile”.

Non ci saranno campionati, compresi i senior, dunque quali sono gli obiettivi dell’attività in questo periodo e soprattutto quando si prevede la chiusura della stagione 20/21

“In realtà già stiamo preparando la 2021/22 – conferma sorridendo Pasqualini – ma non è il momento di parlarne. Questo periodo di allenamenti è centrale per tutto quello che verrà. Da marzo 2020 i nostri ragazzi non hanno praticamente più giocato, perdendo tanto sotto tutti i punti di vista. Questi due mesi serviranno a gettare le basi per ripartire a settembre nel migliore dei modi. Diciamo che questo periodo è rapportabile ai compiti che i professori lasciano per l’estate, che servono a farsi ritrovare pronti per l’anno scolastico successivo. La stagione si concluderà il 30 giugno, permettendo a tutti di completare due mesi e mezzo di gioco.

Ci sono programmi per l’estate?

“La stagione sarà il preludio per i camp, che partiranno nella prima settimana di luglio per i grandi, e nella seconda settimana per i più piccolini. In mezzo stiamo cercando di preparare altre attività, ma non essendo ancora ufficiale, non mi sento di presentare nulla. Ci sarà tempo e modo. Riteniamo che concludere a fine giugno, prima dei camp sia un ottimo programma per tutti, sperando che il nostro lavoro, porti ai ragazzi tanto divertimento, cercando di fargli mettere alle spalle un periodo veramente grigio. Questo sarebbe per noi istruttori e dirigenti, il regalo più grande!”